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1.° Il dottore Carlo Cattaneo, in un suo opuscolo stampato nel quarto volume del Politecnico1 sotto il titolo: Rivista di varii scritti intorno alla strada ferrata da Milano a Venezia biasima molti, e loda moltissimo sè stesso. È proprio un quadro in cui il pittore fece di sè stesso il protagonista, e si pose in lume disponendo tutti gli altri all’intorno siffattamente, che gli servano d’ombre.

Il grave sacrificio che quest’opera avrà, senza dubbio, costato alla nota di lui modestia, ebbe però un forte stimolo ed un efficace sostegno nella necessità e nella santità dello scopo. Lo scopo che si è proposto è nientemeno che il bene pubblico, come l’opuscolo ripetutamente dichiara, e come non potrà a meno di non esserne alla evidenza convinto chiunque si farà a leggerlo.

2.° Dell’ombra di quel quadro io sono gran parte, perchè il dottore Cattaneo mi portò sempre un affetto singolare2, e mi fu, il più che potè, generoso del di lui biasimo3.

  1. Milano, coi tipi di Luigi di Giacomo Pirola. Questo opuscolo del dottore Carlo Cattaneo fu stampato, oltrechè nel giornale detto il Politecnico, anche in un fascicolo a parte. Le citazioni della presente Risposta si riferiscono sempre alla stampa a parte.
  2. Il dottore Carlo Cattaneo fu segretario della sezione lombarda della Direzione della strada di ferro da Venezia a Milano dal settembre 1837 fino all’agosto 1838. La sezione lombarda dovette ringraziarlo e nominare in sua vece il signor Emilio Campi per manifesta antipatia e disistima che aveva per l’ingegnere in Capo Milani, come si raccoglie dal verbale N.° 4 della seduta ai agosto 1838 della sezione lombarda, così espresso:
     «N.° 4. Questo giorno di martedì 21 agosto 1838.
     «Si radunarono nell’ufficio della strada ferrata da Venezia a Milano i sottoscritti direttori della sezione lombarda. Data nuovamente lettura di una pretesa nota d’ufficio indirizzata alla Direzione il 14 corrente dal signor Carlo Cattaneo, della quale i direttori avevano già particolarmente preso conoscenza, e trovando che questa qualificata, ma non ammessa nota d’ufficio, non è che un aggregato di erronei principii da esso adottati in conseguenza della manifesta antipatia e disistima che ha per l’ingegnere in capo signor Milani, ec.».
  3. Per l’articolo 7. delle Sovrane Direttive 39 dicembre 1837 e 18 giugno 1838 ogni progetto di una strada a ruotaie di ferro deve essere esaminato, presso il Governo della provincia nella quale la strada si deve eseguire, da una Commissione di periti mercantili, e d’ingegneri militari e civili.
     Il mio progetto per una strada a guide di ferro da Venezia a Milano fu quindi sottoposto all’esame di questa Commissione presso il Governo di Milano nel marzo 1839.
     Nel primo fascicolo del Politecnico, alla pagina 101, sotto il titolo Progressi delle imprese per le strade ferrate nel Regno lombardo-veneto, il dottore Carlo Cattaneo si fece a render conto delle private sedute di quella Commissione governativa, e per di più con tanta verità, che l’eccelso Governo di Milano, che sapeva benissimo come era la cosa, permise che sulla Gazzetta privilegiata di Milano del 21 aprile 1839 si smentisse quel resoconto Cattaneo con le seguenti parole:
     «Strada ferrata lombardo-veneta.
     In esecuzione delle venerate Sovrane direttive 29 dicembre 1837 e 18 giugno 1838 che regolano que-