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97.° Più tardi, nel marzo 1837, la Commissione fondatrice lombarda chiese anch’essa, sopra la linea da seguirsi colla strada, il parere dell’ingegnere signor Francesco Brioschi.

Lo diede, inclinando per la quarta, per quella di Milano, Lodi, Cremona, Mantova, Verona, Vicenza, Padova, Mestre, Venezia; ma anch’egli dichiarando francamente che aveva limitato i suoi studi sulle mappe e profili di livellazione favoritigli dagli II. RR. Uffici, dall’Istituto Geografico e dalla Direzione generale delle pubbliche costruzioni1, e che quanto al terreno lo avea percorso soltanto durante il di lui viaggio per Venezia, come gli era stato ordinato2; concludendo che credeva di aver detto a sufficienza nell’argomento quando si volesse riflettere che non aveva avuto altra guida che la sola oculare ispezione3

E questo é tutto il lavoro eseguito per ordine della Commissione fondatrice circa alla linea della strada di ferro da Venezia a Milano: dei conti d’avviso sopra delle linee ipotetiche, senza alcuno studio statistico, senza alcun esame, e senza alcuno studio del terreno.

98.° Il 19 aprile 1836 mi era stato offerto di creare un progetto per una strada di ferro da Venezia a Milano, e di averne la suprema direzione; il 3 giugno accettai; il 16 marzo 1837 si voleva mutarmi il tutto nella parte, dar a me la parte da Venezia al Mincio, ad altri quella dal Mincio a Milano; il 26 marzo risposi del no, perchè la parola datami mi si mutava, perchè non credeva che le cose divise potessero andar a bene (paragrafo 8).

99.° Sui motivi del mio rifiuto per la parte, mi estesi di più coi miei due amici Paleocapa e Conati, dicendo loro:

Una strada di ferro tra Venezia e Milano non poter essere utile, a parer mio, che costruendola tutta da Venezia a Milano; stimar una parte poco utile al pubblico, rovinosa all’interesse degli azionisti;

Una strada di ferro esser più che altro una macchina: in essa, scelta della linea, modo di costruzione, motori con cui percorrerla, veicoli pei trasporti, servizio, amministrazione, essere cose collegate insieme, dipendenti tra loro, influenti le une sulle altre; questo essere evidente da sè, ma confermarlo anche tutto giorno l’esperienza;

Le incertezze e le discordie poter essere rovinose nella costruzione; fatali nel servizio del transito;

Le società anonime, e le Direzioni delle società anonime, esser di loro natura mutabili; quasi sempre sprovvedute delle cognizioni tecniche occorrenti alla buona esecuzione dell’opera: per di più soggette a mille influenze d’interessi e di passioni;

  1. Rapporto 22 marzo 1837 dell’ingegnere sig. Francesco Brioschi diretto alla Commissione fondatrice lombarda. — Omissis «Compiacenti verso di me e di questa rispettabile Commissione, l’I. R. Istituto Geografico e la Direzione generale delle pubbliche costruzioni, e quanti altri interpellati nell’argomento, fornirono al referente le mappe e i profili di livellazione relativi alle città ed ai fiumi tutti compresi nel suddetto territorio, il che contribuì nella brevità del tempo per ottenere una generale abbastanza esatta cognizione sulle circostanze planimetriche ed idrografiche di quello stesso spazio, a cui coordinare il seguente indizio».
  2. Rapporto 29 maggio 1837 dell’ingegnere sig. Brioschi diretto alla Commissione fondatrice lombarda. — Omissis. «La Commissione m’incaricò di occuparmi lungo il viaggio per Venezia dell’esame delle circostanze territoriali ed idrografiche che s’incontrano lungo la detta linea per conoscere se in via tecnica era pure adottabile quel cammino che dalle circostanze statistiche sembrava consigliato. »Dalle osservazioni fatte nel detto viaggio al punto dell’incontro dei fiumi, riconobbi che la linea proposta, ec, ec ».
  3. Rapporto 29 maggio 1837 dell’ingegnere suddetto diretto alla Commissione fondatrice lombarda. — Omissis. «Crederei aver esternato a sufficienza in questo argomento quando riflettasi che la sola oculare ispezione mi fu guida in questo lavoro. »Per discendere a maggiori dettagli, come per dichiarare in via positiva ed assoluta, sulle circostanze di una linea anziché di un’altra, egli è d’uopo premettere degli studii pratici e discendere in campo cogli strumenti alla mano, esperimentando un partito piuttosto che l’altro, ciò che dovrà farsi, ec, ec.».