Pagina:Milani - Risposta a Cattaneo, 1841.djvu/32

22

83.° La legge del dottore Cattaneo è ad uso suo non solo, ma anche ad uso d’altri, ben intesi però che pegli altri la proprietà sia decretata da lui. Se quegli a cui egli ha decretata una proprietà letteraria trova ingiusto il decreto, tace, non l'accetta, non importa; egli vuole che sia di lui ad ogni costo, e scende in campo per sostenerlo, campione non richiesto e sdegnoso, purché questo gli offra pretesto di dar del plagiario a me.

84° L’ingegnere signor Tomaso Meduna ha fatto un progetto per un ponte attraverso alla Laguna veneta: uno ne ho fatto anch’io. Quello del signor Meduna porta la data del 10 settembre 1836) di questo ne parlò il dottore Cattaneo nell’anno 1836, nel secondo volume degli Annali di Statistica e ciò che avea detto negli Annali di Statistica lo ha poi ripetuto, verso la fine dell’anno 1837 nel Cosmorama Pittorico perchè il pubblico si risolvesse di leggerlo.

85.° Il mio progetto è compiuto fino dal luglio 1838. Fu presentato a Sua Maestà nel settembre; rimase più mesi nelle mani delle Commissioni veneta e lombarda; venne esaminato ed approvato dalla Commissione veneta, da tutti gli aulici dicasteri tecnici, civili e militari. Ora è depositato presso il regio Governo di Venezia: fu reso pubblico colle stampe fino dall’ottobre 1840, e l’ingegnere signor Meduna lo conosce perfettamente.

86.° Il signor ingegnere Meduna poteva dunque reclamare da sè la proprietà del progetto mio, se egli avesse ritrovato che il progetto mio fosse una copia del suo. Non lo ha fatto, e, per quanto risulta, non ha nemmeno incaricato il dottore Carlo Cattaneo di farlo per lui. Se questo fosse, il dottore Carlo Cattaneo non avrebbe sicuramente ommesso di dirlo, perchè sarebbe stato un bell’appoggio alle sue fandonie avere per sè il giudizio e la domanda dell’autore.

Ma, come dissi, purché si tratti di criticar me, purché si tratti di aver un pretesto mediante il quale poter dare del plagiario a me, il dottore Cattaneo loda tutti, dispensa generosamente proprietà a tutti, e si fa di tutti avvocato spontaneo: quindi grida e sostiene gratuitamente che il mio progetto del ponte di Venezia è una copia netta di quello dell’ingegnere signor Meduna.

87.° Prima di rispondergli giova conoscere perchè e come sia nato questo progetto dell’ingegnere signor Meduna, se sia stato approvato o no, cosa sia corso tra la Direzione, il dottore Cattaneo e me in proposito di esso, e di quella frase che il dottore Cattaneo si fa sollecito di ripetere alla pagina 16 del suo scritto, affidata la redazione del progetto di dettaglio è successiva direzione del lavoro all’ingegnere Milani, scritta nella prefazione del fascicolo stampato dalla sezione veneta sotto il titolo: Strada ferrata da Venezia a Milano.

88.° Come ormai si sa da tutti, il pensiero di costruire una strada a guide di ferro da Venezia a Milano sorse a Venezia. La Commissione fondatrice veneta invitò il commercio di Milano ad associarvisi fino dal 9. febbraio 1836. Milano esitò: il primo scritto di adesione è del 26 aprile 1836; il primo atto di adesione, il congresso di Verona del 26 maggio 1836.

89.° Intanto, il 29 aprile 1836, la Commissione fondatrice veneta si rivolse a Sua Maestà supplicando il privilegio per una strada a guide di ferro da Venezia a Milano. In quella supplica si parla della linea in genere, nè si fa alcun cenno esplicito del passaggio attraverso alla Laguna veneta.


    lombarda e della Commissione dei signori Bergamaschi, nella Conferenza della sera del 28 Novembre 1837, come tutti quelli che furono presentì potranno affermare; e quanto alla Rivista, nella mia Memoria stampata sotto il titolo Qual Linea seguir debba da Brescia a Milano l’I. R. Privilegiata strada di ferro Ferdinandea Lombardo-Veneta, come tutti potranno riscontrare volendo. Ma non mi sogno nemmeno di dirlo, perchè quelle cose che ho dette, e che ho stampate, non le ho inventate, le ho studiate ed imparate nei libri e colla esperienza, e quindi molti altri possono averle studiate ed imparate come ho fatto io.