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Certo dover sembrare strana e ridicola a tutti quella sua costante pretesa di voler per nuovo e per suo quanto va traducendo dai giornali stranieri nei nostri; di voler non tocche in Italia che le sole questioni tocche da lui; ma per questo non doversi tacere, perchè potrebbe darsi che, tacendo, gli esteri finissero per credere che qui si prendano per corpi veri quei fumi della di lui vanità.

Circa la linea su cui costruire la strada da Venezia a Milano, nulla aver egli detto, od aver detto in modo affatto astratto: la mia linea concreta, tracciata, e fondamento di un progetto approvato, non potersi confondere colla sua tirata in aria; quindi poter avere finalmente pace il dolore che lo strazia, perchè si chiama linea Milani la linea da Milani scelta.

La curva della Volta non potersi dire insensata; potersi bensì dire insensato il consiglio di andar per Peschiera, Desenzano, Lonato, e di gettar tempo e denari per tentarlo.


V.

[Pag. 11. 12, 16, 33, 34, 35, 36, 37,65.]

Il ponte di Venezia averlo io copiato netto da quello dell’ingegnere signor Meduna, e senza alcuna menzione di proprietà. Poche cose avervi aggiunto, e le aggiunte esser follie. Egli, egli il dottore Cattaneo, suggerire le vere aggiunte e mutazioni da farvi per migliorarlo.

In fine non esser io che l’ingegnere dei progetti di dettaglio, dirlo l’introduzione posta in fronte alla stampa degli atti officiali dell’adunanza degli azionisti del 21 agosto 1837. Temer io che si sorprenda, in caso di guerra, Venezia pel ponte della Laguna rettilineo, lungo due miglia, posto in mezzo di una fortezza, dietro il Forte di Marghera e le batterie di S. Giuliano, di S. Secondo, in vista di tutti i grandi canali, dei legni che li guardano, delle case di Venezia, dei campanili della città; e per più, credere che a questa sorpresa non possa fare scudo che quel giocattolo del ponte girevole.

82. La Francia studia da più anni una legge sulla proprietà letteraria. Gli uomini più distinti per mente, per istudio, per lunga esperienza, per ingegno vi presero parte. Mossero dalla equità naturale, dalle verità elementari, ma dopo molta fatica, smarriti tra le oscurità del passato e le incertezze del presente, non poterono ancora porsi d’accordo1 In Italia il dottore Carlo Cattaneo, senza andar tanto per le lunghe, ne ha improvvisata una da sè e a modo suo. È cosa nuova, è cosa propria tutto quello che un uomo prende dall’immenso viluppo del sapere umano, come lo chiama Mazzoldi, una delle viventi glorie d’Italia 2.

  1. Journal des Dèbats, 16 mars 1840. — Journal des Dèbats, 3 avril 1840.
  2. Se io volessi prevalermi di questa legge del dottore Cattaneo sulla proprietà letteraria, potrei dire e dimostrare, che quanto egli ha scritto negli Annali di Statistica del secondo semestre 1837, dai sarcasmi in fuori, e quanto ha stampato ora nella Rivista circa alla deviazione per Bergamo, lo ha copiato da me, perché la maggior parte delle cose contenute in que’ due scritti, circa alla deviazione per Bergamo, io le ho dette prima di lui, quanto alle Osservazioni, a Milano, in presenza del dottore Cattaneo, ed in presenza dell’intiera Sezione