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pretende di trovarmi in contraddizione, circa alla linea dei colli, là alla pagina 40 del suo scritto ove dice1

«Lo stesso signor Milani riconosce pure la possibilità e convenienza di condurre un braccio di strada di ferro da Castiglione a Desenzano attraverso queste medesime alture, e nella direzione della più ripida discesa».

Intanto io non ho mai negato la possibilità: quanto alla convenienza, risponderò subito del sì, ma ben intesi per un braccio, per una diramazione, e non per la linea principale, affine di strignere il danno e l’incomodo delle forti pendenze a chi non può farne di meno, ed alla minor quantità possibile del generale movimento della strada; affine di non allargare questo danno e questo incomodo delle forti pendenze su tutta la linea, su tutto il movimento di essa, come vorrebbe il dottore Cattaneo pei colli del lago, e come vuole la Commissione pel suo amore per Bergamo; e concluderò notando, che non è vero che la mia diramazione vada attraverso delle medesime alture per le quali si vorrebbe condurre la linea principale, perchè questa diramazione approfitta di una lunga valle, ed in due luoghi soltanto, cioè presso Desenzano e presso Castiglione, è costretta di salire e discendere.

80.° La parte bella, la parte ricca, la parte industriosa, la parte commerciante del Regno lombardo-veneto è la pianura lombardo-veneta compresa tra l’unghia delle Alpi ed il Po.

La strada di ferro da Venezia a Milano deve servire di preferenza questa pianura, e quindi offrirsi comoda a tutte le sue confluenze presenti e future.

Se si darà retta alla Commissione per Bergamo ed alle poesie del dottore Cattaneo pel lago di Garda, allora, da Verona a Monza, questa strada di ferro da Venezia a Milano sarà posta lungo il lembo settentrionale della pianura, e per di più collocata o traverso i colli o sulle coste dei monti.

Questo è un fatto che basta enunciarlo, perchè ogni mente sana, e non affascinata da interessi contrarii all’interesse pubblico, possa scorgere da sè tutte le conseguenze che da esso discendono.

81.° Epilogando:

Sul mio sapere, circa alla scelta di una grande linea per una strada di ferro, spetta agli uomini dotti ed imparziali a giudicarmi; e quindi non al dottore Cattaneo, imperito nel’arte mia, roso dalla rabbia di criticarmi.

Sotto questa conclusione comprendo anche il consiglio che mi dà (pagina 35)

di non proporre cose straordinarie finché non abbia date prove di perizia nelle cose più triviali lasciando al gentile lettore il decidere se qui sia maggiore l’arroganza e l’inurbanità del pensiero, o la trivialità della espressione.

Aver egli parlato bene della zona di terreno che doveva esser percorsa dalla strada lombardo-veneta, ma ripetendo principii ed idee antiche e non sue, ripetendo quello che era stato detto e ridetto per le strade di ferro del Belgio tre anni prima che egli lo ripetesse.

Esser anche cose vecchie e non sue quei preziosi oracoli sul pagamento degli interessi fittizii e sulla larghezza della ruotaia.

  1. Ecco il paragrafo del progetto a stampa che si riferisce alla diramazione da Castiglione a Desenzano: (Paragrafo 14) La V.a. Stazione a Castiglione delle Stiviere pei recapiti del lago, o mediante l’attuale via di Lonato e Desenzano, oppure per una nuova strada comune o di ferro da costruirsi da Castiglione a Desenzano nella valle che si apre tra Castelvenzago e Colombare, ed attraverso alle alture che coronano Castiglione e Desenzano.»