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veneto che doveva essere percorsa dalla strada di ferro, erji sciolto: era sciolto dalla dotta ed amena penna dell’ italiano Cattaneo, e dalla esperienza e dall’ esempio delle altre nazioni.
Bisogna passar per dove un felice concorso di circostanze fìsiche e morali rendono la vita, il movimento della società più fortunato, più attivo, perchè questa fortuna e questa attività sopperisce, intanto, alle spese ) poi, pei nuovi elementi di vita quasi innestativi, s’ accresce e s’allarga facilmente, e senza gravi perturbazioni o sacrifìcii sociali, si diffonde da sè sino alle regioni più lontane e più inerti. Egli è di una grande opera di pubblica utilità come delle sementi: mettetele in un terreno fertile e preparato, ed in poco tempo vi danno albero e frutti: gittatele invece in uno incolto,.muojono o steriliscono.
Quantunque qualche studio avessi fatto in addietro, come diceva, quantunque il problèma economico fosse già sciolto, pure volli farmi da capo, ricominciare, vedere, esaminare tutto, perchè temeva, e temo, che la più piccola negligenza, la più lieve dimenticanza nel fatto della linea potesse, o possa essere per avventura di seria e di fatale conseguènza.
Richiamai alla memoria il poco che ho veduto; lessi quanto fu scritto sulla strada di ferro a" Italia;
corsi da Venezia a Milano, dal Po alle Alpi;
visitai a palmo a palmo il terreno per tutto dove l* importanza della risoluzione da prendersi domandava un esame scrupoloso e minuto.
Vidi dettagliatamente le due capitali, le città intermedie, i fiumi, i canali: per questi ho spiato sul terreno come passar si potessero con sicurezza ed economia: per quelle come possibilmente avvicinarmivi con mezzi proporzionati ad uno scopo di utilità.
Qualche volta l’ assiduità e la fatica colsero nell’ agevole e nell’ economico, e se ne compiacquero^ ma spesso anche ebbero l’amarezza, che il possibile ed il meglio erano minori di qualche desiderio già emesso, e di qualche accarezzata speranza.
Questi primi studii, questi studii statistici e topografici ini additarono P andamento generale della strada, le direzioni alle quali doveva avviarsi: eccole.
Muove dalla bella e ricca Milano tra le due porte Orientale e Tosa) nel mezzo ed in faccia al borgo Monforte, se lo stato interno della città si conserva qua! è: vicino a Porta Tosa, ed in faccia al borgo della Stella che guarda il Duomo e la piazza Fontana, se il fervore dei cittadini e del Municipio vorrà togliere il borgo della Stella dalla attuale ristrettezza e povertà: corre retta fino a Rugolone tra Vignate e Melzo, trinciando il Lambro ad Oppio: indi dritta dritta per sessanta mila metri a Brescia, passando la Muzza e 1’ Adda ad un tratto sotto TrecelLa - il Serio in faccia a Romano - l’ Oglio tra le case Mottella e Lama - ed il Mella sotto il borgo di S. Giovanni r toccando Treviglio - Romano - Chiari - tenendosi a non gran distanza da Bergamo,, e poco lontana, dal naviglio della Martesana - da Cassano sopra Adda - da Caravaggio - da Travagliato. Gira Brescia dal lato di mezzogiorno accostandosi alla porta di S. Alessandro, e si dirige, retta, tra S.
Eufemia e Torbiolo, Ivi volge a sud-est, ed evitati i colli di Gastenedolo -» di Montechiaro - di Calcinatole le molte tortuosità del serpeggiante alveo del Chiese, Ui passa a Cazzuso, e va sempre dritta a Castiglione delle Stiviere.
Non molto dopo Castiglione piega dolcemente a sud 7 e radendo a Cà-Morino la strada postale di Mantova, va a Guidizzolo e lo passa. Dopo Guidizzolo gira ali! est ed al Mincio.
Varca il Mincio tra Pozzuolo e M assi rabona, e proprio nel mezzo dello spawo compreso tra i due fabbricati detti Ferri e Caferri, che sono alla destra del fiume ed in riva all’acqua.
Lo varca con un rettilineo che incominciando un poco a nord della casa Belvedere, termina