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conservare tra guida e guida l’antica larghezza di circa un metro e mezzo: o se meglio non sia aumentarla anche fino ai due metri e 13 centimetri.

Dopo di averci raccontato in un periodo intortigliato ed oscuro, e proprio come se fosse la prima volta che se ne parlasse al mondo (pagina 28),

"Che la lunghezza dei traversi di legno corrisponde alla larghezza della rotaia" (il che, sia detto fra parentesi, non è assolutamente vero) "e questa alle proporzioni della locomotiva, che è quanto dire alla sua potenza e velocità; perchè la vicinanza delle ruote angustia lo spazio dove lavora il congegno movente, e dove si hanno a fare le riparazioni; e costringe ad elevare il centro di gravità; e limitando il diametro delle ruote stesse, raccorcia il braccio di leva e obbliga a sollecitare i colpi dello stantuffo, e il suo logoramento, per ottenere una data rapidità,

Pronuncia:

"Ora sarebbe a proporsi se convenga, contro l’esempio di ciò che una esperienza ha ormai insegnato in Inghilterra, aderire agli imperfetti modelli primitivi, e stabilire la rotaia alla sola larghezza di un metro e mezzo (1.50.) Questo punto chiama tanto più pronta decisione, in quantochè tutti i tronchi della strada e tutte le macchine debbono avere una dimensione uniforme.

44.° Colla seconda novità chiama la Legislazione europea (pagina 45) a sciogliere il gran quesito: Se si debba permettere che si paghi il frutto delle somme impiegate mano mano nella costruzione delle opere, prima che queste opere sieno compiute e rese fruttanti, visto, come tutti già sanno, che un tal frutto non è che un frutto prematuro e fittizio.

45.° Ebbene? Tutte e due queste cose, che il dottore Cattaneo ci dà come nuove, e ci espone in mezzo a tanto apparato di parole, sono ormai due cose vecchie.

46.° Il tema dei frutti fittizi fu trattato fino dall’anno scorso in Francia, prima nel consiglio di Stato, poi nel consiglio dei ministri, i quali decisero, contro il parere del consiglio di Stato, che il meno male era di lasciar correre la cosa.

Di tutto questo parlò a lungo il Journal des Débats dei giorni 20 e 23 giugno del 1840.

47.° Il problema della larghezza tra guida e guida, che il dottore Cattaneo ci viene dicendo che sarebbe da proporsi fu non solamente proposto, ma anche risolto fino dall’anno 1838.

In Inghilterra, nella strada di ferro detta Grande strada occidentale il signor Brunel figlio adottò tra guida e guida la larghezza di sette piedi inglesi (metri 2.13) in luogo di quella solita di piedi 4,8 ½ (metri 1.43).

Nell’anno 1838 una parte di questa strada era compiuta, e furono chiamati gli ingegneri Wood-Hawkskans, ed il dottor Lardner ad esporre sopra di essa il parer loro.

Dopo molte osservazioni e molte esperienze conclusero d’accordo:

Che nulla d’importante era stato guadagnato nè probabilmente potrà guadagnarsi coi costosi progetti di nuova invenzione del signor Brunel.

Prima di pronunciare vollero anche il parere di due dei più distinti costruttori di macchine locomotive d’Inghilterra, dei signori Edward Bury e Robert Stephenson.

Il primo rispose che si potrebbe accrescere l’antica larghezza dei binarj tutto al più di sei pollici (centimetri 13.)

Il secondo, di tre o quattro (centimetri sei o dieci).

Il giornale inglese intitolato The Railway Times stampò, fino dal 5 gennaio 1839, l’intiera discussione corsa su questo affare, alla quale prese parte anche l’autore del progetto,