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strada ferdinandea, ove i punti di sostegno sono alla solita distanza di un metro: perchè questo dottore Cattaneo, che si è eletto da sè l’areopago degli ingegneri, non ha ancora imparato, che il ferro, e. tutti i corpi in generale, quando sono caricati nel.senso della loro lunghezza, e sostenuti all’estremità, resistono in ragione della larghezza moltiplicata per il quadrato dell’ altezza, e divisa per la distanza tra i due punti di sostegno.

Nelle strade del Belgio, dopo lunghe e replicate osservazioni, il peso delle guide di ferro sostenute da cuscinetti posti ad un metro di distanza, per macchine locomotive del peso di 12, di i4 tonnellate, per velocità di venti miglia inglesi all’ora e più, venne determinata dai chilogrammi 25 ai 26 per metro corrente (vedi Nothomb, pagina 17), e servono, come abbiamo veduto, ad un trasporto annuo di quasi due milioni di viaggiatori.

Io, dietro quell’ esperienza, ho determinato il peso delle guide della strada ferdinandea, sostenute esse pure da cuscinetti posti ad un metro di distanza, in chilogrammi 27 per metro corrente, cioè un chilogrammo di più del massimo peso belgico.

Il dottore Cattaneo, che non sa, e non può sapere nè di calcoli nè di esperienza, ma vuol dottorare di tutto, va ripetendo (pagina 26) circa al peso delle guide:

«È una partita che bisogna quindi accrescere per lo meno di un quinto y il che ammonta a parecchi milioni ».

387. E tornando ai dadi di pietra, tutto quel lungo discorso che egli vi fa sopra, alla pagina 27 della Rivista, è per il dottore Cattaneo una necessità, un corollario di quanto aveva stampato in favor loro alla pagina 101 del primo fascicolo del Politecnico, o, se più si vuole, è l’orazione in funere di que’ poveri dadi di pietra, che le di lui lodi aramazzarono sulla strada di Monza (paragrafo 212).

388.° A rinforzo della quale orazione in funere, viene in campo con quella sua eterna fila di insulse interrogazioni:

« perchè dunque in tutte quasi le opere pubbliche, e perfino nei paracarri, che non » devono lottare continuamente con enormi pesi, si è presso di noi con universale con» senso abbandonato l’uso del legname?

y perchè, dove si tratta del ponte sulla Laguna, propose il signor Milani tutt’ ora la » pietra viva d’Istria, dando per ragione « die il legno dura poco », e che « i legnami in» fracidiscono presto da per tutto», e che «bisogna che i materiali siano quelli che danno » all’ ultimo il maggior vantaggio ? « Se ciò è vero pel ponte, perchè non lo è per la » strada?

» Può un principio d’arte esser vero e non vero nello stesso tempo, e nello stesso » tempo e nella stessa impresa? ec. »

Tutte le quali interrogazioni si possono ridurre a questa!

Perchè si fanno di ferro le àncore delle navi, e di garza e di dentelli le cuffie delle donne, se fatte di ferro costerebbero tanto dimeno, e durerebbero tanto di più? e si può rispondere ad una per tutte:

perchè nella costruzione delle opere le considerazioni che guidano nella scelta dei materiali non sono solamente quelle che si riferiscono alla loro durata ed al loro costo, ma vi entrano anche quelle relative alla maggiore loro opportunità, all’ uso a cui si destinano, e all’economia relativa di tutti gli altri materiali, poiché non si cerca nè l’economia sola, nè l’economia piuttosto in un materiale che in un altro, ma si cerca il meglio dell’opera colla minore spesa finale.

389. In somma sono tanti gli spropositi del dottore Cattaneo che s’incontrano in questa sua accusa per l’errore da me commesso nei traversi di pietra calcarea, accusa che Google