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gliersi nella manutenzione per la maggior durata del materiale, avevasi anche un guadagno di lire t20,339 sulla somma totale di costruzione.
379. Il guadagno mi parve scarso, tuttavia mi risolsi per la lastra scempia, e P additai nella descrizione delle opere, ponendone il costo nel conto preventivo.
380. ° Quel guadagno, quantunque scarso, era tuttavia un’illusione, era la conseguenza di un errore di conto in cui io era incorso.
Nel moltiplicare il numero dei metri quadrati di lastra scempia calcarea di Verona ho preso per moltiplicatore, non so come, in luogo di lire austr. 6,54 — 2 ?76«
Correggendo quell’errore nel calcolo relativo, scorgevasi che il collocamento di traversi di lastra scempia di Verona invece dei traversi di larice, in luogo di costare lire I20,33gdi meno dei traversi di larice, avrebbe costato i,58o,4o5 lire di più.
Di questo mio errore m’ accorsi io stesso, me ne accorsi in Vienna nel novembre . i838, rivedendo una copia del progetto mio, che era stato colà spedito dalla Direzione perchè fosse tradotto in tedesco.
381. ° Vedemmo che quando io proposi di sostituire ai traversi di legno di larice i traversi di lastre di pietra calcarea, non ho mai pensato con questo di voler migliorare il modo attuale di costruzione delle strade di ferro. Ho sempre invece creduto, e credo ancora, che i traversi di pietra viva, in luogo dei traversi di legno, renderebbero più rigido il sistema della ruotaja, e quindi il transito meno comodo, e maggiore il consumo delle macchine e dei veicoli di trasporto. Mirava soltanto ad ottenere, se mi fosse stato possi* bile, una forte economia nelle spese di costruzione e di manutenzione. Sparitami, per Terrore suddetto, l’apparenza di questa economia, ritornai immediatamente ai traversi di larice, che aveva già a malincuore posposti ai traversi di pietra viva.
382. ° Allorché mi accorsi in Vienna di quell’errore, il progetto era stato già spedito in Italia, e propriamente a Milano, affinchè fosse sottoposto alle commissioni tecniche, civili e militari, prescritte all’articolo 7. delle direttive.
383. ° Anch’ io giunsi a Milano: attesi che la Commissione esaminatrice fosse nominata e raccolta: e tosto che seppi che faceva parte di essa l’imperiale regio aggiunto delle pubbliche costruzioni signor cavaliere Donegani, gli esposi in una memoria in iscritto (Allegato CC), rimessagli negli ultimi giorni del gennajo 1839, l’errore corsomi, pregandolo a permettermi di emendarlo,
sostituendo nel progetto al prospetto Vili, che apprezza Y acquisto ed il collocamento dei traversi di pietra, l’altro da me esteso pei traversi di legno di larice sino all’epoca del conto di parallelo tra le due ipotesi;
aggiungendo all’importo complessivo del progetto la somma di lire 120,339;
cambiando in sette paragrafi dello scritto la frase traversi di pietra viva nell’ altra traversi di legno di larice,
concludendo anche che non mi scolpava pel fallo fatto, perchè egli era tanto materiale che si scolpava da sè.
Quanto ho chiesto dalla gentilezza del cavaliere Donegani, mi fu da lui accordato, e cosi terminò questo affare dell’errore commesso nell’apprezzamento dei traversi di lastre di pietra viva.
384*° In tutto il progetto a stampa non vi è parola che si riferisca, che nomini traversi di lastre di pietra viva: in tutto il progetto a stampa non vi è un solo numero che al loro apprezzamento si riferisca. Il dottore Cattaneo non aveva dunque alcun diritto di parlare di quei traversi di pietra viva: gli mancava per fino il mezzo di farlo, se egli non avesse commessa la vergognosa slealtà che ho di sopra indicata.