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cose dell’Ungheria non poco istrutti, così lo abbiano cognominato, per aver egli avuto a madre Barbara Vitezia, ed a zio materno Giovanni Vitezio prima Vescovo di Varadino, poi Arcivescovo di Strigonia. Fu di famiglia Cesinge, siccome ha bene mostrato S. E. il Sig. Conte Samuele Teleki Consigliere intimo attuale di Stato di Sua Maestà Cesarea, e Cancelliere di Transilvania nella Vita di Giano, ch’egli con accuratezza ed eleganza singolare ha scritta ed aggiunta alle Poesie Latine di lui nell’edizione di Utrecht 1784. Cap. II. (T. II. p. 175.). L’ho io qui detto Vitezio, non ricordandomi che col suo cognome di Cesinge lo aveva citato nella mia Dissertazione Delle Solennità e Pompe Nuziali, già usate presso li Veneziani, stampata in Venezia l’anno 1793. in 4. (p. XXVI.).

Pag. 223. Giovanni Boldù Veneziano si chiama pittore ne’ getti suoi di medaglie; ma opere di pitture da lui fatte non si conoscono. Due medaglie gettate nel 1457., di Filippo Maserano Veneziano e di Pietro Bono, possono vedersi nel Museo Mazzucchelliano (T. I. Tab. XI. & XXIII.), ed un’altra di Filippo de’ Vadi Pisano, pure dell’anno medesimo, è riferita fra quelle del Sig. Ab. Bottari, alla fine del tomo settimo degli Elogii Iltaliani. Ma due di grande forma egli a se medesimo ne ha gettate, le quali ne’ libri a stampa riferite non veggo, e ne’ musei ancora di rado si trovano: quando poi esse s’incontrano, la lezione del nome non sempre facile riesce. Non mancano esse nel dovizioso museo dell’Eccellentissima Famiglia Pisani a Santo Stefano; e dal gentilissimo Bibliotecario Sig. Abate Bonicelli state mi sono comunicate. L’una ha nella parte diritta il busto del Boldù con grande berretta in te-


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