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nella Biblioteca Vaticana, di cui Fra Angelo Rocca Agostiniano, letterato di chiaro nome, ne mandò una copia alla Repubblica di Venezia in un Dittico di rame incorniciato di ebano, tuttora esistente, benchè malconcio, nella Regia Libreria suddetta. La prima parte del Dittico da una faccia ha la seguente iscrizione Sereniss. Duci Paschali Ciconiæ & excelsæ Reip, Venetorum Angelus Roccha Camers Augustinianus Sacrarum Literarum Professor Bessarionis Card. de Veneta Rep. benemeriti imaginem & sepulchri Epigrammata D. D. ut qua vivens Bessario benevolentia Venetam Remp. illustri testimonio Bibliothecæ, legatæ est prosecutus, eandem ipse & erga Bessarionem cælesti vita perfruentem & erga nunquam intermorituram Remp. vivis posterisque patefaciat. Dall’altra faccia v’è dipinto il ritratto di Bessarione preso ex Bibliotheca Vaticana. La seconda parte da una faccia ha dipinto il mausoleo di Bessarione ch’è nella chiesa de’ Santi dodici Apostoli di Roma, e dall’altra ha l’arme del Cardinale. Fu questo dono fatto alla Repubblica insieme con una sua opera del Rocca nell’anno 1592., siccome da una Lettera di Aldo Manuzio a Luigi Giorgi si viene a conoscere (Aldo, Lett. p. 262.). Il ritratto però è quel medesimo, che come preso dalla Biblioteca Vaticana intagliato in rame si vede al principio della Vita di Bessarione, scritta latinamente dall’Ab. Luigi Bandini, e stampata in Roma nell’anno 1777.

(155) Si è qui voluto indicare il reliquiario di tavole formato, che contiene insigni reliquie della Croce e della Veste di Nostro Signore; dono preziosissimo fatto da Bessarione Cardinale alla Confraternita della Carità nell’anno 1463. Le pitture che esteriormente si veggono, ed esprimono le azioni principali della Passione del Signo-


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