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Santa Caterina, era famosa per ornamenti di anticaglie: di che, oltre l’indicazione dall’anonimo qui data minutamente, ne fa testimonianza anche un epigramma intitolato così: In laudem domus antiquariæ Petri Contareni Philosophi Senatorisque Evangelista Bladarii Carmen. Questo io vidi già in un testo a penna della Libreria di una illustre famiglia Patrizia di Venezia; ed in essa ancora poesie Latine di questo medesimo Pietro ho vedute, che sono De incendio urbis Epigramma. Ad Marinum Sanutum Epigramma. Distichum ad Patriarcham. Un poema volgare, con versi latini frammessi, egli ha in un codice a penna della Regia Libreria di San Marco, il quale ha per titolo Christilogus Peregrinorum, ed è di sacro argomento e di profano ancora. Potrebbe egli ancora essere stato l’autore di due poemetti elegiaci che col solo nome Petri Contareni stanno inediti ne’ codici miei: de’ quali l’uno è intitolato In Andream Grittum Panegyris, e contiene la descrizione del ritorno trionfale di Andrea Gritti in Venezia l’anno 1517, dopo di avere ricuperato alla Repubblica lo Stato di Terraferma: l’altro col titolo De Regum Amicitia celebra la pace fra li Re di Francia e d’Inghilterra nell’anno 1521. conchiusa. E’ osservabile nel primo di questi componimenti che il Fondaco delli Tedeschi, di cui architetto si suole riputare Pietro Lombardo (Temanza, Vite dei più celebri architetti, e scultori veneziani, Lib. I. p. 90.), opera di Fra Giocondo è detto così:
Teutonicum mirare forum, spectabile fama,
Nuper Iucundi nobile Fratris opus.
Il Sabellico scrive con onore del Contarini (Epistol. Lib. XII. p. 61. t. ed. Ven. 1502.): così pure Girolamo Squarciafico, indirizzandogli la Vita
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