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ni museo positis, anno Domini MDCXXXVII. Codex is complurimas habet picturas, cimelia illa Vendraminiana non illepide repræsentantes. (Janocki, Specimen catalogi codicum manuscriptorum bibliothecae Zaluscianae, 1752. p. 102.). Nel Museo Britannico ancora si riferisce esservi Andreæ Vendrameni Catalogus picturarum, annulorum, sigillorum Ægyptiorum &c. rerum naturalium & mineralium &c. 4. tomi, cum iconibus 1627. (Ayscough, A Catalogue of the Manuscripts preserved in the Britisch Museum &c. London 1782. T. II. p. 656.).

(144) Tacciono di questo Prete Vido Celere li principali scrittori tutti, che sopra gli artefici di disegno consultare si sogliono; ancorchè, oltre questa fattura, un libro di uccelli, un altro di pesci, e due di Antichità Romane presso Gabriele Vendramino vi fossero. Non saprei altra patria a lui assegnare, che Lovere, grossa terra del Bergamasco; di cui nativo fu Bernardino Celere stampatore in Padova nel 1478, in Trevigi negli anni 1480. e 1482, ed in Venezia negli anni 1478. 1480. 1483. e 1484; e dove nacque parimente Decio Celere, Filosofo e Medico di molta riputazione nel cominciare del passato secolo, ed autore di molte opere riferite alla fine del libricciuolo suo De Plutarchi Chæronei Vita, stampato in Padova nel 1627. in 8; il quale perchè è raro, appena fu noto a Fra Donato Calvi, quando nella Scena Letteraria degli Scrittori Bergamaschi di Decio ha scritto (P. I. p. 113.).

(145) Un bel passo intorno a Ruggiero v’è di Bartolommeo Facio nell’opuscolo altre volte allegato de Viris Illustribus, scritto l’anno 1456, e pubblicato dall’Ab. Mehus in Fiorenza l’anno 1745. (p. 48.), il quale perchè non si vede ne’ libri che di lui trattano, e qualche opera sua non


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