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(142) Dell’immortale Tiziano, e dell’opere sue tanto è già stato detto, che da aggiungervi quasi nulla rimane; di maniera che deve aversi cara la notizia di quest’opera di lui, e d’altre da’ principali scrittori non ricordate. Grande curiosità aveva mosso al Mariette il titolo di un Breve Compendio della Vita del famoso Tiziano Vecellio di Cadore Cavaliere e Pittore, con l’Arbore della sua vera consanguinità, stampato in Venezia nel 1622. in 4; e perciò ne faceva egli sollecitamente ricerca, sperando di trovarvi particolari notizie (Lettere pittor. T. II. p. 237.). Ho io al presente sotto gli occhi questo rarissimo libricciuolo, e veggo ch’è cosa da non poterne trarre grande profitto. Un Tiziano Vecellio pittore, che viene ad essere terzo di questo nome in quella famiglia, dopo il grande Tiziano, e che fu detto ancora Tizianello, facendone la dedicazione a Madama d’Arundel Surrey, moglie dell’illustre Conte Tommaso raccoglitore de’ Marmi eruditi di Oxford, dell’autore dice soltanto ch’egli fu un gentiluomo studioso delle opere di Tiziano: non era però costui uomo da trattar bene l’argomento. Diede fuori alquante buone notizie per verità: ma il Ridolfi se ne prevalse affatto, e in lume migliore le ha collocate. Un passo notabile intorno a’ possessori d’opere di Tiziano in quel tempo è questo: Non fu Prencipe, Capitano, o virtuoso Signore di pregio nel suo tempo, che non volesse, e pregiasse essere da lui ritratto, e che non procurasse con somma diligenza e riguardevole dispendio d’abbellire li suoi Studii con l’opere di lui: con quali particolarmente si vede ornata la nobilissima casa dell’Illustrissimo Sig. Zorzi Contarini dalli Scrigni, rifugio vero de’ virtuosi pittori; siccome lo Studio dell’Illustrissimo Sig. Andrea Vendramino, amatore della


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