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perciocchè il Doge Gritti fece collocare que’ pezzi d’antichità in una stanza del Palazzo Ducale, che poi ad uso di chiesiuola fu ridotta, e per memoria un’iscrizione fatta dal Card. Bembo vi fu posta; ma con alterazione, siccome lo Stringa la riporta nelle giunte alla Venezia del Sansovino (p. 231. t. ed. 1604), e non sincera, siccome nelle Lettere del Bembo si legge (Vol. 2. p. 84. ed. Ven. 1552.). In appresso quelle anticaglie tutte con molte di più aggiuntevi da Giovanni Grimani Patriarca d’Aquileia e dal Procuratore Federigo Contarini, furono collocate, a norma della distribuzione fattane dallo Scamozzio, nell’atrio della Libreria di San Marco; ed ora vanno alle stampe le più belle di esse, con molta bravura e grande splendidezza intagliate in rame.

Di pitture quanto ricco fosse il Cardinale Domenico Grimani, non lo si saprebbe, senza la notizia che dall’anonimo ora ci viene. S’aggiunge che il Sanudo ne’ Diarii citati registrando la memoria d’un apparato fatto l’anno 1526. nella chiesa di Santa Maria Formosa per l’andata solita del Doge a’ due di Febbraro, scrive che tra le altre cose erano due antiporte d’oro a ago soprarizzo, fu del Card. Grimano; item altre d’oro e di seda, pur del detto Cardinal; e tra le altre alcuni quadri fatti a Roma di man di Michiel Angelo bellissimi, pur del detto olim Cardinal: e vidi do ritratti come el vivo, dal busto in su, de bronzo, videlicet il Serenissimo M. Antonio Grimani & il suo fiol Cardinal Grimani. Per meglio conoscere poi il bel genio di questo grand’uomo favorevole ad ogni sorte di gravi ed ameni studii, si noti ch’egli ebbe anche Libreria insigne e doviziosa di codici manoscritti Ebraici, Caldei, Armeni, Greci, Latini, ed Italiani, stati in gran parte di Giovan-


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