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tolo di Congettura che una Lettera creduta di Baldessar Castiglione sia di Raffaello d’Urbino. Molto più di quel che il frontispizio mostri l’opera contiene; facendovisi vedere che la bella Lettera a Papa Leone X sopra l’idea e il modo di prendere in disegno le antichità di Roma, fra quelle del Castiglione già impressa come sua, non è scritta in nome di lui proprio, ma bensì in persona di Raffaello. Indubitata dettatura di Raffaello è la Lettera sua autografa, posseduta dall’Eminentissimo per dignità e per erudizione Signor Cardinale Borgia; la quale per conoscere le scritture di lui può servire di paragone.

Poche parole s’aggiungano intorno al Michele. Egli fu di eleganti lettere ornatissimo, ed in alta estimazione avuto da’ principali uomini che in esse al suo tempo fiorirono, Bembo, Sadoleto, Navagero, Tebaldeo, Sannazaro, Colocio, Negro, ed altri simili. Girolamo Ruscelli poche, ma belle notizie di sua persona e de’ suoi studii e scritti ha poste innanzi alle Lettere di Girolamo Negro a lui scritte, e nel primo volume di quelle de’ Prencipi impresse. Al proposito presente però è da osservarsi che il Serlio non solamente alla fine del libro terzo dell’Architettura lo chiama consumatissimo nelle antichità; ma nello stesso (p. 146. t. ed. 1562.) descrivendo il palazzo reale fuori di Napoli, detto il Poggio, dichiara d’averne da lui avuto il disegno con queste parole: Di questo M. Marcantonio Michele Patrizio nobile di questa Città, molto intendente di architettura, e che ha veduto assai, e dal quale io ebbi questo ed altre cose, ne ha trattato a pieno in una Epistola Latina drizzata ad un suo amico. L’Aretino poi non ebbe difficoltà di scrivergli: Sopra tutto l’architettura, la pittura, e la scoltura comprende ogni sua glo-

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