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fessioni fece per lungo tempo conserva di rare ed esquisite cose. Questo è il possessore dall’anonimo qui nominato, ma nell’indicazione dell’anno 1512. sembra esservi errore.

(123) Giovanni Girolamo Bresciano è messo fra li migliori pittori del suo tempo da Paolo Pino, nel Dialogo della Pittura (p. 24. ed. Ven. 1548.).

(124) Di Giovanni Scoorel Olandese, nato l’anno 1495, e morto il 1560, dietro a quanto Carlo van Mander ha scritto in un’opera intorno a’ pittori Fiamminghi, trattò diffusamente il Baldinucci (Decen. III. P. I. Sec. IV.) e poco più vi aggiunse il Descamps (Vies des Peintres Flammands ec. T. I. p. 50.). Fu egli bravo pittore in ogni sorte di opere, ed anche oratore, poeta, e musico. Girò per l’Italia, ed in Venezia ebbe dimora più d’una volta, portatovisi per un viaggio che fece nella terra santa. Strinse amicizia presso di noi con Daniele Bombergo d’Anversa, non già pittore, siccome lo chiamano il Baldinucci ed il Descamps, forse ricopiando il Van Mander, ma stampatore di libri Ebraici per lungo tempo e con gran lode di accuratezza.

(125) Di bell’ingegno e di costumi gentili fu Giovanni Michele, che qui ed altrove fautore dell’arti nobili apparisce; onde l’Aretino nel 1546. gli scriveva così: Lo Studio di Padova seppe così dolersi, quando dei suoi professori vi partiste, come sanno qui (in Venezia) rallegrarsi la caterva dei vertuosi aiutati, onorati, e favoreggiati da quella sì propria vostra mansuetudine, che pare che altri non abbia punto che fare nelle umanità dei naturali suoi benigni costumi (Lett. Lib. III. p. 343. t.).

(126) Di questa tazza medesima, opera di Pietro Maria da Pescia, se male non m’appongo, nascosta all’entrata del Re Carlo VIII. di Francia


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