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Lotto, ed è posseduta dal Co. Giacomo Carrara. Crede egli che in essa il pittore vi abbia ritratto anche se medesimo: ma può avere preso in fallo il ritratto di Niccolò de’ Bonghi possessore della pittura, dall’anonimo nostro indicato.

(96) Benedetto Diana è vecchio pittore Veneziano conosciuto per opere dal Ridolfi e dal Zanetti indicate; alle quali questa di Crema ora si aggiunge. Il Zanetti, sì fondato ne’ suoi giudizj, non dubitò di affermare che il suo stile ha buon colore ed unione di tinte; e ricorda appena il di lui pennello l’antica secchezza e il penoso lavoro.

(97) Il Catena Veneziano fu assai lodato anche dal Vasari, massimamente per ritratti dal naturale (T. IV. p. 317.) ): il Ridolfi pure lo mette fra’ buoni pittori, e, ciò che più importa, il Zanetti ha potuto alcuna volta trovarlo buon seguace di Giorgione e di Tiziano. L’opera di lui in Crema nessuno mostra d’averla conosciuta.

(98) Veramente il manoscritto replicatamente porta Civerto, ed io ve lo lasciai, reputando che basti l’avvertire qui che si tratta di quel Vincenzio cognominato Civerchio, detto anche il vecchio, che dal Lomazzo a carte 317. è fatto Milanese nell’Indice dell’opera; ma dal Ridolfi (T. I. p. 41.) dall’Ab. Lanzi (T. II P. I. p. 16. 395.), e da altri fu riconosciuto per Cremasco, e posto fra’ buoni pittori alla metà del secolo quindicesimo.

(99) Anche di Gentile da Fabriano alcune buone notizie, mancanti presso il Vasari, il Baldinucci, e li moderni scrittori, ci somministra l’opuscolo, già altre volte addotto, di Bartolommeo Facio De Viris illustribus; il quale per la sua antichità si concilia particolare credenza. Il testo dice così: Gentilis Fabrianensis ingenio ad omnia pingenda habili, atque accommodato fuit. Maxime


vero