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quello Studio, dandoli a stampa nell’opera intitolata Amaltheum Medico-politicum, nell’anno 1665 in Padova impressa (p. 713.).
(56) Avendo scritto il Vasari che Guariento in Padova dipinse una cappelletta, in casa di Urbano Prefetto, si vede che ancor a questo passo ebbe sotto gli occhi la Lettera Latina di Girolamo Campagnola a Niccolò Leonico Tomeo sopra le antiche pitture di Padova, altrove già citata, alla quale l’anonimo qui si riferisce: ma il Vasari non intese il valore delle parole del Campagnola.
(57) Benedetto Montagna Vicentino si suole trovare come fratello, non figliuolo di Bartolommeo, pittore più di lui avuto in istima.
(58) Il pittore rappresentò se stesso in una figura di questa istoria, e sotto vi pose Iacobus de Montagnana pinxit. Così il Tommasino nell’Istoria di quella Sacra Immagine p. 29.
(59) Boccaccino Boccaccio ed Altobello Melone furono pittori Cremonesi, che a merito non ordinario gravi difetti accoppiavano; e di loro si tratta diffusamente da Giovambattista Zaist nelle Notizie de’ pittori scultori ed architetti di quella patria, ivi pubblicate nel 1774 (T. I. p. 63.). Più innanzi Altobello si fa discepolo d’un Armanino, noto di nome soltanto.
(60) E’ costui Filippo Mazzuoli padre del celebre Parmigianino. Allo scrivere del Sig. Ab. Lanzi, chiamavasi dalle Erbette, perchè ne’ verdi riusciva meglio, che nelle figure. Una sua tavola a Parma lo mostra infelice artista (Affò, Vita del Parmigian. p. 8.): di questa in Cremona nulla può dirsi, essendo perduta.
(61) S’è qui voluta dinotare un’arca di scoltura, opera di artefice sconosciuto, contenente li corpi de’ Santi Martiri Pietro e Marcellino, pro-