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dove in chiesa è la sepoltura della Regina Berta, vi è condotta la Visitazione dipinta da quella del Lorenzetti nel portico dello Spedale di Siena. Di questo non si vedono cose in sua patria; talchè io dubito ch’egli morisse in Padova al servizio di quel Signore; dove oltre a quello che fece nel castello, si vedono altre cose di suo in quella città, ed in particolare di quei quadri che si usano per la Toscana, dove in un quadro vi è tutta l’intera Passione dipinta. Il P. della Valle nelle Lettere Sanesi T. II. p. 187. ha inserita questa testimonianza del Mancini, avendola presa da altro codice con qualche guasta lezione, ed aggiunsevi: Si vede che il Mancini scrisse in Roma, senza muoversi da sedere, le sue Considerazioni sulle Pitture; onde non è maraviglia che egli non sapesse quelle che in Siena vi dipinse Taddeo, abbenchè a caratteri maiuscoli vi apponesse il suo nome e l’anno in cui le fece. Quanto però alle pitture di Padova, il Mancini può meritare credenza, avendo quivi fatto soggiorno, quando prendeva scuola di Medicina da Girolamo Mercuriale, di cui nel 1601 diede a stampa le Lezioni de Decoratione in Venezia presso li Giunti .
(54) Il fatto della guerra di Spoleti nella Sala del maggior Consiglio in Venezia era stato dapprima dipinto da Guariento Padovano, poi Tiziano lo aveva rifatto: è opera perduta nell’incendio del 1577 (Sansovino, Venetia citta nobilissima et singolare, p. 123. t. 132. t.).
(55) Che in questa sala, ora ridotta ad uso di Libreria, vi dipingessero gl’Imperadori Romani li due pittori nominati dal Riccio, lo attesta anche Michele Savonarola nel Commentario de laudibus Patavii, altre volte citato, ch’è opera scritta verso la metà del secolo quindicesimo, con
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