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(52) Di Giovanni Maria Mosca Padovano, scultore già conosciuto per sue opere riferite dove della cappella del Santo si è detto, altri lavori qui ed in seguito ci si rendono noti per la prima volta. Guido Minio Lizzaro, che li possedeva, torna ad essere nominato più avanti per un suo getto di bronzo fatto sopra modello del Mosca. Battista dal Leone, che aveva la scultura di questo artefice in secondo luogo riferita, era gentiluomo Padovano, ornatissimo di lettere e professore di Filosofia nello Studio patrio; ed ebbe a scolare il Cardinale Reginaldo Polo. N’è testimonio il Bembo in una Lettera a questo scritta (IX. Kal. Jan. 1526): ma più di onore gli fa in altra Lettera a Giovambattista Rannusio scrivendo da Padova in data dei 12 Marzo 1528: Il povero e dotto M. Battista da Leone si more; che mi duole quanto dee. More il più dotto gentile uomo di questa città, & in eo genere forse il primo (Vol. II. Lib. 3.).

(53) Altra volta vedevasi al Duomo di Padova una pittura di Taddeo di Bartolo Sanese scolare di Giotto, e da questo adoperato nel dipingere la cappella della chiesiuola all’Arena. Giulio Mancini Sanese nelle Considerazioni sulla Pittura, opera quantunque non mai stampata, pure bene conosciuta per l’uso fattone da varii scrittori, e da me ne’ Codici Naniani riferita (p. 25.), così ha secondo quel testo: Taddeo di Mastro Bartolo di Fredi ebbe qualche riputazione nella professione per que’ tempi; onde fu chiamato a Padova da Francesco da Carrara; e da quello che ha dipinto in quella città si vede ch’era molto affezionato ed imitatore di Ambrogio Lorenzetti; poichè nel portico del Duomo, o chiostro, per parlare secondo l’usanza di Siena, dalla parte che tocca la parete,


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