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quello della Libreria di San Marco di Venezia s’attrovano, marcati tuttavia col numero del Catalogo. Vi sono essi con la solita dettatura di tutto esso così registrati:
Un mezzo rilevo d’un bue in scorcio mezzo rilevato, di Pietro Vellano Padovano allievo di Donatello, egregio inclito Scultore e fusor de’ bronzi, che ha fatto la statua equestre di bronzo di Gattamelà sopra il Sagrà del Santo, di stupenda bellezza, n. 95.
Altro pezzo pur di bronzo, di mezzo rilevo, con tre cavalli sellati coperti con suo strato, uno de’ quali ultimo mangia la biava in un crivello tenutogli da un giovinotto: gli altri due in moto di mangiar un fascio di erba per terra. Questi sono pur del raro fusor de’ bronzi e scultore Tiziano Aspetti Padovano; che tutti due col suddetto Vellano insieme hanno fatto molte opere, e quelle statue picciole sopra l’arca del Santo, e sopra li balaustri del coro, ed intorno al medesimo coro, n. 96.
Altro pezzo di bronzo di un giovine ignudo, che ad un sasso appoggiato dorme, con scarpe in piedi, opera del medesimo Tiziano Aspetti, n. 97.
Altra statua nuda in piedi, di bronzo, bendata la bocca, senza braccia, con un coccodrillo tra mezzo le gambe. Vien giudicato esser il Silenzio, mentre tiene la bocca bendata e chiusa, e per aver a piedi il cocodrillo, ch’è geroglifico del Silenzio, opera del Vellano suddetto, n. 98.
Testa di bronzo di un Satiro bellissimo, n. 102.
Testa di bronzo bellissima di giovine, di perfetto autor, n. 103.
Con lodi singolari si registrano in questo Catalogo una testa antica di Bruto in marmo, ammirata come marmo animato parlante; una testa antica di Vitellio, sopra la quale sempre disegnò e im-
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