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tis universam paene rerum antiquarum supellectilem a Cardinali usque Bembo deductam coemit (Lib. I. p. 33. edit. Hag. Comit. 1651).
(33) Giovanni Memmelinck nativo di Dama, città presso Bruges, trovasi nominato come eccellente pittore dal Baldinucci dove tratta di Giovanni van Eych da Bruges (Decen. I. P. I. Sec. III. T. III. p. 62. ed. Fior. 1768); e il dir suo s’appoggia all’autorità di Carlo van Mander, pittore di chiaro nome e scrittore delle Vite de’ pittori Fiamminghi, nell’anno 1604 in Harlem impresse nell’idioma di quella nazione, e da lui usate sopra una traduzione Italiana non mai stata stampata (Decen. VIII. Sec. II. T. II. p. 186.). Di un quadro stimatissimo, che rappresenta Gesù bambino adorato da’ pastori, lasciato dal pittore medesimo allo spedale di San Giovanni di Bruges, fece ricordanza il Van Mander; e dopo lo ha meglio indicato Giovambattista Descamps (Vie des Peintres Flamands, T. I. p. 13.): ma questo secondo scrittore quanto al cognome il primo corregge, e dice che nell’orlo del quadro a grandi lettere v’è opvs iohannis hemmelinck. m.cccc.lxxix. con la solita sua marca. Potrebbe però la lettera M iniziale del cognome esservi di forma alquanto inusitata, sicchè faccia equivoco con la H. L’Anonimo nostro qui Memeglino lo dice, e Memelino sempre, ove riferisce altre opere sue presso il Cardinale Domenico Grimani; fra le quali un ritratto v’era dipinto nel 1450; così pure all’occasione d’indicare una pittura che se gli poteva attribuire, presso Antonio Pasqualino; aggiungendo ch’egli fu pittore antico Ponentino, frase da lui usata per dinotare i pittori Fiamminghi.
(34) Di questa pittura sembra per verità che
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