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bronzo, ed oltre a questo, che a voi piacerà di portarmi.... Porteretemi eziandio quella tazza dove stanno gli anelli e le corniole, e le altre cosette con ciò che è in essa (Opere del Cardinale Pietro Bembo, T. III. p. 266.). Ci dà una bella idea del museo del Bembo uno scrittore Padovano di antichità peritissimo, e contemporaneo, cioè Alessandro Bassano in un’opera inedita intitolata Interpretatio historiarum ac signorum in numismatibus XII primorum Cæsarum; della quale il ch. Sig. Abate Giuseppe Gennari, amico mio pregiatissimo, che la possiede, mi ha comunicate le parole seguenti che al proposito fanno. Petrus Bembus, cum bibliothecam, sive, ut expressius dicam, Musaeum Patavii haberet, non librorum modo, verum etiam omnis generis antiquitatis refertum; in primis illustrium antiquorum Pario ex marmore caelatas effigies, seu imagines; subindeque imagunculas Corinthio ex aere; tertio numismata incredibili fere copia, aurea, argentea, aerea retinens; & haec omnia relaxandi animi causa, cum a litterarum studiis Interdum se abdicaret, ut ad illud idem postmodum vegetiori rediret ingenio &c. Non occorre qui mostrare che di molta intelligenza e penetrazione il Bembo era nelle cose d’antiquaria; avendosene già  in pubblico chiare prove. Quanto ancora delle belle arti fosse studioso, e ne le promovesse, è pure manifesto; sicchè il Vasari trattando di Vellano da Padova, ha dovuto dire: Il suo ritratto mi fu mandato da Padova da alcuni amici miei, che l’ebbero, per quanto mi avvisarono, dal dottissimo e reverendissimo Cardinale Bembo, che fu tanto amatore delle nostre arti, quanto in tutte le più rare virtù e doti di animo e di corpo fu sopra tutti gli altri uomini dell’età nostra eccellentissimo (Vite T. III. p. 330. ed. Siena). Ma per aggiungere una qualche nuova notizia sopra questo particola-


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