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sto di marmo, riposto in San Giovanni di Verdara con epitafio in verso dallo stesso Scardeone portato (p. 320.). Marino Sanudo per altro ne’ Diarii delle cose d’Italia, e specialmente di Venezia, succedute dall’anno 1496 sino al 1533, li quali scritti di sua mano in cinquantotto grandi volumi stanno nella Regia Libreria di San Marco, registrando le prove che secondo il costume facevano alcuni letterati per avere la lettura pubblica allora vacante di lettere Greche in Venezia, scrive così: 1518. 22. Settembre. In questo zorno etiam in l’auditorio a San Marco fu letto per uno vol esser ballottato alla lettura Greca, nominato.... fiol di Pirgotele sculptor sta a Padoa. Lesse la Iliada di Omero. Poi fra li nomi de’ ballottati a quella lettura nel Senato il dì 16. Ottobre dell’anno stesso, insieme con Vettore Fausto, che la ottenne, mette Ioannes Hector Maria Lascari cognominatus Pyrgoteles. Sembra dunque che lo scultore fosse di famiglia Lascari, e che il figlio ancora talvolta malamente si chiamasse col soprannome del padre.

(18) Non v’è colta nazione che non bene conosca Luigi Cornaro gentiluomo Veneziano per gli scritti suoi della vita sobria; avendoli ciascuna di esse nel proprio linguaggio tradotti. La memoria di lui dal Vasari, dal Tuano, da Antonmaria Graziani, e da tanti altri già onorata, è poi stata ne’ tempi nostri a nuova luce ricondotta per opera specialmente di Mons. Fontanini, di Apostolo Zeno (Biblioteca dell'eloquenza italiana, T. II. p. 345.) e del Doge Foscarini (Della letteratura veneziana libri otto, p. 302.); sicchè può chiunque ne avesse voglia fornirsene di notizie agevolmente. A questo luogo però non è da tacersi ch’egli fu non soltanto grande amatore delle arti del disegno, e che per conoscere le maggiori bellez-


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