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per molte altre opere pubbliche e private, e segnatamente per una statua di San Rocco nella Scuola di questo in Venezia (p. 377.). Ma il Sansovino fa che questa sia opera di Bartolommeo Buono Bergamasco, e del Mosca, nobile artefice del suo tempo, siano due altre statue a quella vicine (Venetia citta nobilissima et singolare, p. 71. t.); e di lui ancora, come di scultore assai stimato, c’indica una statuetta in Santo Stefano di Venezia, e tre statue in Santo Spirito in isola (p. 49. 83. t.); e varie altre opere dall’anonimo nostro più innanzi vengono dinotate. Scrive lo Scardeone che correva voce di esser egli passato in Polonia, chiamatovi dal Re per lavorare un mausoleo. Ciò si rende credibile anche dal trovarsi una medaglia di Sigismondo II. Re di Polonia, da lui gettata; la quale è di mezzana grandezza, ed in bronzo sta nel Museo della Regia Libreria di San Marco. Ha essa nel dritto il busto del Re con le parole d. sigismvndvs ii. rex polonie anno regni nri iii. aetatis xiii. anno d. mdxxxii. nel rovescio un lione in atto di camminare con le parole all’intorno parcere svbiectis et debellare svperbos. dentro ivstvs vt leo. e sotto iohannes maria patavinvs f.

(14) Di Antonio Minello Padovano si conosceva un bassorilievo grande nella cappella del Santo, e così pure il Deposito del Retore Giovanni Calfurnio in San Giovanni di Verdara: ma non già questa statua, nè altre opere che più innanzi saranno indicate.

(15) Severo da Ravenna va qui inteso, la di cui patria essendo indicata nella voce rhav., incisa a’ piedi, cadde perciò in errore l’anonimo. E’ rara opera di Severo questa, e ne’ principali scrittori moderni intorno agli artisti di disegno è raro

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