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risalendo la kama


Vero è che una seconda strada — quella di cui Michele Strogoff aveva parlato — evitando la leggiera giravolta di Perm, congiunge direttamente Kazan ad Ichim, passando per Ielabuga, Menzelinsk, Birsk, Zlatuste, dove lascia l’Europa, Tchelabinsk, Chadrinsk e Kurganne. Fors’anche è alquanto più breve dell’altra. Ma questo vantaggio è singolarmente scemato dall’assenza di poste, dalla scarsezza dei villaggi e dall’essere la via mal tenuta. Michele Strogoff adunque non poteva che essere lodato per la scelta fatta, e se, come pareva probabile, gli zingari seguissero quella seconda strada da Kazan ad Ichim, egli aveva per sè tutte le probabilità di giungere prima.

Un’ora dopo la campana suonava a prua del Caucaso, chiamando i nuovi passeggieri, radunando i vecchi. Erano le sette del mattino. Il carico del combustibile era compiuto. Le caldaje vibravano sotto la pressione del vapore; lo steam-boat era pronto a partire.

I viaggiatori, che andavano da Kazan a Perm, occupavano già i loro posti a bordo.

In quella Michele Strogoff notò che dei due giornalisti, Harry Blount era il solo che fosse tornato sul vapore.

Alcide Jolivet doveva dunque mancare alla partenza?

Ma nel momento in cui si staccavano gli ormeggi, apparve Alcide Jolivet tutto ansimante. Lo steam-boat si era già staccato dalla riva ed il passatojo era già stato tirato. Ma Alcide Jolivet non fu in impiccio per così poco, e spiccando un salto colla leggerezza d’un acrobata, ricadde sul ponte del Caucaso, quasi nelle braccia del suo confratello.