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michele strogoff

devono allora risalire il corso fino a Perm. A conti fatti, adunque, e benchè la sua macchina fosse poderosa, il Caucaso non doveva percorrere più di sedici verste all’ora. Riservando un’ora di fermata di Kazan, il viaggio da Nijni-Novgorod a Perm doveva dunque durare sessanta o sessantadue ore circa.

Quello steam-boat, del resto, era assai comodo, ed i passeggieri, secondo la loro condizione od i loro mezzi, vi occupavano tre classi differenti. Michele Strogoff aveva avuto cura di pigliar due camerini di prima classe, perchè la sua giovane compagna potesse ritirarsi nel suo ed isolarsi quando ne avesse voglia.

Il Caucaso era ingombro di passeggieri di tutte le categorie. Un certo numero di trafficanti asiatici avea creduto bene di lasciare subitamente Nijni-Novgorod. Nella parte dello steam-boat riservata alla prima classe si vedevano Armeni in lunghe vesti con in capo certe mitre; Ebrei, riconoscibili ai berretti conici; ricchi Chinesi nel loro costume tradizionale, larghissima veste azzurra violetta o nera, aperta dinanzi e di dietro e coperta da una zimarra a larghe maniche che ricorda nel taglio quella dei sacerdoti; Turchi che portavano ancora il turbante nazionale; Indiani dal berretto quadrato, con un semplice cordone per cintura, taluni dei quali più propriamente designati col nome di Shikarpuris, hanno nelle loro mani tutto il traffico dell’Asia centrale; ed infine i Tartari calzati di stivali ricamati di cordoncini molticolori e col petto anch’ esso coperto di ricami. Tutti questi negozianti avevano dovuto ammucchiare nella stiva e sul ponte i loro numerosi bagagli, il cui trasporto doveva costar