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michele strogoff

più gravi degli alti funzionarî, ed ai membri del corpo diplomatico che rappresentavano presso di lui i principali Stati europei. Due o tre di questi perspicaci uomini politici, fisionomisti per condizione, avevano pur creduto di scorgere sul volto del loro ospite qualche sintomo d’inquietudine di cui ignoravano la causa; ma nessuno si sarebbe permesso d’interrogarlo in proposito. Ad ogni modo, era intenzione dell’ufficiale dei cacciatori della guardia, su ciò non correva dubbio, che le sue segrete inquietudini non turbassero la festa in veruna guisa; e siccome era uno di quei rari sovrani, ai quali tutto un mondo quasi si è avvezzato ad obbedire perfino col pensiero, le gioje del ballo non quetarono un istante.

Frattanto il generale Kissoff aspettava che l’ufficiale, a cui aveva comunicato il telegramma venuto da Tomsk, gli ordinasse di ritirarsi; ma costui stava silenzioso, aveva preso il dispaccio, e, lettolo, la sua fronte s’era oscurata vieppiù; portò egli involontariamente la mano all’elsa della spada, poi l’appoggiò un istante sugli occhi come se il bagliore delle luci lo offendesse ed avesse bisogno dell’oscurità per veder meglio dentro di sè.

— Dunque, ripigliò a dire dopo aver tratto il generale Kissoff nel vano d’una finestra, dunque da jeri siamo senza comunicazioni col gran duca mio fratello?

— Senza comunicazioni, sire, ed è a temere che in avvenire i dispacci non possano più passare le provincie siberiane.

— Ma le truppe delle provincie dell’Amur e d’Irkutsk, come quelle della Transbaikalia, hanno ricevuto l’ordine di muovere immediatamente sopra Irkutsk?