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un’ ordinanza in due articoli

avesse ancora qualche cosa da vendere, nè un compratore che ancora avesse qualche cosa da comperare.

Conviene aggiungere che questa volta almeno la Francia e l'Inghilterra erano rappresentate entrambe al gran mercato di Nijni-Novgorod da due dei prodotti più segnalati della moderna civiltà: i signori Harry Blount ed Alcide Jolivet.

Infatti i due corrispondenti erano venuti a cercare colà delle impressioni a profitto dei loro lettori, e spendevano del loro meglio le poche ore che avevano da perdere, perchè anch'essi dove- vano imbarcarsi sul Caucaso.

S’incontrarono appunto l’uno e l’altro sul campo della fiera, e non si stupirono gran fatto, perchè un eguale istinto doveva trascinarli sulla medesima pesta; ma sta volta non si parlarono quasi, limitandosi a salutarsi freddamente.

Alcide Jolivet, ottimista per natura, poteva del resto trovare che tutto andava benino, e siccome il caso gli aveva fortunatamente fornito la mensa ed il letto, egli aveva scritto nel suo taccuino alcune note segnatamente cortesi verso la città di Nijni-Novgorod.

Al contrario Harry Blount, dopo d’aver cercato invano da cena, si era visto costretto a coricarsi all’aria aperta. Ond’egli aveva visto le cose con altri occhi, e meditava un articolo fulminante contro una città in cui gli osti non volevano ricevere i viaggiatori, i quali altro non chiedevano che di lasciarsi scorticare moralmente e fisicamente.

Michele Strogoff, con una mano in tasca, tenendo nell’altra la lunga pipa dalla canna di visciolo, pareva il più indifferente ed il meno im-

5 — Michele Strogoff. Vol. I.