Pagina:Michele Strogoff.djvu/56


— 56 —

michele strogoff


Benchè l’ora in cui Michele Strogoff lasciò la stazione fosse già inoltrata, vi era tuttavia grande adunamento di gente in quelle due città separate dal corso del Volga, che comprende Nijni-Novgorod, e la più alta delle quali, costrutta sopra una rupe scoscesa, è difesa da uno di quei forti che in Russia si chiamano «kreml.»

Se Michele Strogoff fosse stato costretto a soggiornare in Nijni-Novgorod, avrebbe stentato a scoprire un albergo od almeno un’osteria conveniente. Vi era folla; pure, siccome non poteva partir subito, dovendo imbarcarsi sullo steam-boat del Volga, dovette provvedersi un giaciglio qualsiasi; ma prima volle conoscere esattamente l’ora della partenza, e si recò agli uffici della Compagnia, i cui battelli fanno il servizio tra Nijni-Novgorod e Perm.

Colà, con suo gran dispiacere, apprese che il Caucaso, tale era il nome dello steam-boat, non partiva per Perm che il domani a mezzodì. Diciassette ore d’aspettazione! Cosa veramente disgustosa per un uomo tanto affrettato; eppure gli toccò rassegnarsi; e così fece, perchè egli non recriminava mai inutilmente.

D’altra parte nelle presenti circostanze nessun veicolo, telega, o tarentass, o berlina, o calesse, nè nessun cavallo l’avrebbe condotto più presto a Perm od a Kazan. Meglio dunque aspettare la partenza dello steam-boat — veicolo più rapido d’ogni altro e che dovea fargli riguadagnare il tempo perduto.

Ecco dunque Michele Strogoff girelloni per la città, in cerca di un albergo ove passar la notte. Ma di ciò poco s’inquietava, e se non era la fame a stimolarlo egli avrebbe probabilmente vagato