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da tasco a cuernavaca


— Eh, chi può contare le diverse razze che si moltiplicano in questo Eldorado del Messico! Vedete un po’ tutti gli incrociamenti che io ho studiato con gran cura, coll’intenzione di fare, quando che sia, un matrimonio vantaggioso: vi si trova il mestisa, nato da uno spagnuolo e da una indiana; il castisa, nato da una donna meticcia e da uno spagnuolo; il mulatto, nato da una spagnuola e da un negro; il munisque, nato da una mulatta e da uno spagnuolo; l’albino, nato da una munisque e da uno spagnuolo; il tornatras, nato da un albino e da una spagnuola; il tintinclaire, nato da un tornatras e da una spagnuola; il lovo, nato da una indiana e da un negro; il caribujo, nato da una indiana e da un lovo; il barsino, nato da un cujote e da una mulatta; il grifo, nato da una negra e da un lovo; l’albarazado, nato da un cujote e da una indiana; il chanisa, nato da una meticcia e da un indiano; il mechino, nato da una lova e da un cojote!

Josè diceva il vero, e la purezza della razza, molto problematica in queste regioni, rende incertissimi gli studî antropologici. Ma non ostante le dotte conversazioni del gabbiere, Martinez ricadeva di continuo nella sua taciturnità primitiva; si scostava anzi volentieri dal suo compagno, la cui presenza sembrava essergli di peso.

Altri due torrenti vennero poco stante a tagliar la strada. Colà il luogotenente rimase contrariato, vedendo il loro letto asciutto, poichè egli si proponeva di farvi bere il suo cavallo.

— Eccoci senza viveri e senz’acqua, luogotenente, disse Josè. Oibò! Seguitemi. Cerchiamo fra queste quercie e questi olmi un albero chiamato ahuehuelt, che sostituisce con vantaggio la frasca