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un dramma al messico


Il domani, fu visto un isolotto in faccia. Furono messe in mare le barche dell’Asia e della Constanzia, e gli uffiziali, tranne l’aspirante Pablo ed il terzo uffiziale Jacopo, che avevano fatto atto di sottomissione al luogotenente Martinez, furono gettati su quella costa deserta. Ma, alcuni giorni più tardi, essi furono fortunatamente raccolti da un baleniere inglese e trasportati a Manilla.

Da che proveniva che Pablo e Jacopo erano passati al campo dei ribelli? Conviene attendere per giudicarli.

Alcune settimane dopo, i due bastimenti gettavano l’áncora nella baja di Monterey, al nord della vecchia California. Martinez fece sapere quali erano le sue intenzioni al comandante militare del porto. Egli offriva di cedere al Messico, privo di marinaj, le due navi spagnuole colle loro munizioni, ed il loro armamento di guerra, e di mettere gli equipaggi a disposizione della Confederazione. In compenso questa doveva pagare quanto era loro dovuto dal dì ch’erano partiti dalla Spagna.

Il governatore rispose a queste offerte, dichiarando di non aver poteri sufficienti per poter entrar in trattative. Consigliò perciò a Martinez di recarsi al Messico, dove gli sarebbe facile conchiudere egli medesimo questo negozio. Il luogotenente si attenne al consiglio, e lasciando l’Asia a Monterey, dopo d’un mese di piaceri, ripigliò il mare colla Constanzia. Pablo, Jacopo e Josè facevano parte dell’equipaggio, ed il brik mosse a vele spiegate verso il porto di Acapulco.