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michele strogoff

cattedrale d’Irkutsk. Essa fu semplice, ma bella per il concorso di tutta la popolazione militare e civile che volle testimoniare la sua profonda gratitudine ai due giovani, la cui odissea era già diventata leggendaria.

Alcide Jolivet ed Harry Blount assistettero naturalmente a questo matrimonio, di cui volevano render conto ai loro lettori:

— E non vi vien voglia d’imitarli? domandò Alcide Jolivet al suo collega.

— Perchè no! disse Harry Blount. Se avessi come voi una cugina!...

— Mia cugina non è più da maritare! gli rispose sorridendo il fido Jolivet.

— Tanto meglio! aggiunse Harry Blount, perchè si parla di certi litigi che devono sorgere fra Londra e Pechino.

— Non avete voi voglia di andare a vedere ciò che avviene in quelle parti?

— In fede mia, caro Blount, ve lo volevo proporre!

Ed ecco in qual modo i due inseparabili partirono per la China!

Alcuni giorni dopo la cerimonia, Michele e Nadia Strogoff, accompagnati da Wassili Fédor, ripigliarono la via d’Europa. Questo, che nell’andare era stato sentiero di dolore, divenne la via della felicità al ritorno. Essi viaggiarono velocissimamente, in una di quelle slitte che passano come il vento, sulle steppe agghiacciate della Siberia.

Pure, giunti alle rive del Dinka, prima di Birskoe, s’arrestarono un giorno.

Michele Strogoff ritrovò il luogo in cui era stato sepolto il povero Nicola. Vi fu piantata una croce, e Nadia pregò un’ultima volta sulla tomba