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— 65 — un corriere dello czar |
D’altra parte, nissuno sospettò la commedia odiosa di Ivan Ogareff; nissuno poteva indovinare che il preteso corriere dello czar non fosse che un traditore.
Una circostanza naturalissima fece che, fin dal suo arrivo in Irkutsk, si stringessero rapporti frequenti tra Ivan Ogareff ed uno dei più eroici difensori della città, Wassili Fédor.
Si sa da quali inquietudini questo disgraziato padre era divorato. Se sua figlia, Nadia Fédor, aveva lasciato la Russia il giorno indicato dall’ultima lettera ch’egli aveva ricevuto da Riga, che ne era di lei? Cercava essa tuttavia di attraversare la provincie invase, od era invece prigioniera da un pezzo? Wassili Fédor non trovava sollievo al proprio dolore se non quando aveva qualche occasione di battersi contro i Tartari, — occasione troppo rara rispetto al suo disiderio.
Ora, quando Wassili Fèdor apprese quell’arrivo così inaspettato d’un corriere dello czar, ebbe una specie di presentimento che quel corriere potesse dargli notizie di sua figlia. Non era probabilmente che una speranza chimerica, ma egli l’accarezzò. Quel corriere non era egli stato prigioniero, come Nadia forse era ancora?
Wassili Fédor andò a trovare Ivan Ogareff, il quale prese quest’occasione di entrare in rapporti cotidiani col comandante. Il rinnegato pensava egli forse a trar partito da questa circostanza? Giudicava egli tutti gli uomini da sè medesimo? Credeva forse che un Russo, anche se esiliato politico, potesse essere tanto miserabile da tradire il suo paese?
Checchè ne sia, Ivan Ogareff rispose con una premura finta abilmente alle maniere cortesi del
5 — Michele Strogoff. Vol. IV. |