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— 37 — michele strogoff |
— Giurami che nulla potrà farti confessare chi sei e dove vai.
— Lo giuro.
— Michele Strogoff, soggiunse allora lo czar consegnando la lettera al giovine corriere, prendi dunque questo foglio, da cui dipende la salvezza della Siberia, e forse la vita del gran duca mio fratello.
— Questa lettera verrà consegnata a Sua Altezza il gran duca.
— Dunque tu passerai ad ogni costo?
— Passerò, se non sarò ucciso.
— Ho bisogno che tu viva!
— Vivrò e passerò, rispose Michele Strogoff.
Lo czar parve soddisfatto della fermezza semplice e pacata con cui Michele Strogoff gli avea risposto.
— Va dunque, Michele Strogoff, diss’egli, va per Dio, per la Russia, per mio fratello e per me!
Michele Strogoff fece il saluto militare, lasciò subito il gabinetto imperiale, ed alcuni istanti dopo il Palazzo Nuovo.
— Credo che tu abbia avuto la mano felice, generale, disse lo czar.
— Lo credo, sire, rispose il generale Kissoff, e Vostra Maestà può star certa che Michele Strogoff farà tutto quanto può fare un uomo.
— Costui, infatti, è un uomo, disse lo czar.