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— 99 — il passaggio dell’yenisei |
— Che cosa è questo? domandò Michele Strogoff toccande colla mano diversi oggetti ammucchiati in fondo ad uno stanzino.
— Sono otri, rispose Nicola, e ve n’ha, in fede mia, una mezza dozzina.
— Sono pieni?
— Sì, pieni di kumyss, e giungono opportuni per rinnovare le nostre provviste.
Il kumiss è una bevanda fabbricata con latte di giumenta o di cammello, bevanda fortificante, ed anche inebbriante, e Nicola non poteva che rallegrarsi di quella scoperta.
— Mettine una da parte, gli disse Michele Strogoff, ma vuota tutte le altre.
— Subito, babbo mio.
— Questo ci ajuterà a traversare l’Yenisei.
— E la zattera?
— Sarà la kibitka medesima, che è tanto leggiera da galleggiare. D’altra parte la sorreggeremo con questi otri, come pure il cavallo.
— Ben immaginato, babbo mio! esclamò Nicola, e coll’ajuto del cielo giungeremo a buon porto... forse non in dritta linea perchè la corrente è rapida.
— Che importa! rispose Michele Strogoff. Passiamo prima, e sapremo ben ritrovare la via d’Irkutsk al di là del fiume.
— All’opera, disse Nicola incominciando a vuotare gli otri ed a trasportarli fino alla kibitka.
Un otre pieno di kumyss fu riservato, e gli altri, chiusi con cura, dopo d’esser stati prima colmati d’aria, furono adoperati come apparecchi galleggianti. Due di questi otri attaccati al fianco del cavallo erano destinati a sostenerlo a galla.
Altri due messi agli stangoni della kibitka, fra le