Pagina:Michele Strogoff.djvu/311


— 87 —

un amico da strada maestra


Questa risposta dipingeva Nicola Pigassof.

Frattanto la kibitka andava del suo passo solito che Michele Strogoff avrebbe voluto rendere più rapido. Ma Nicola ed il suo cavallo erano avvezzi ad un’andatura da cui non avrebbero potuto dipartirsi nè l’uno nè l’altro. Il cavallo camminava tre ore e si riposava una, — così giorno e notte. Durante le fermate il cavallo pascolava, ed i viaggiatori della kibitka mangiavano in compagnia del fedele Serko. La kibitka era fornita per venti persone almeno, e Nicola aveva messo generosamente le sue provviste a disposizione dei due ospiti, che credeva fratello e sorella.

Dopo una giornata di riposo, Nadia ebbe ricuperato una parte delle sue forze. Nicola badava a farla stare il meglio possibile. Il viaggio si compiva in condizioni sopportabili, lentamente senza dubbio, ma regolarmente. Accadeva pure talvolta che, durante la notte, Nicola, pur guidando la carretta, s’addormentasse e russasse con una convinzione che faceva prova della serenità della sua coscienza. Forse allora, guardando bene, si sarebbe vista la mano di Michele Strogoff cercare le redini del cavallo e fargli prendere un’andatura più rapida, con gran stupore di Serko, che per altro non diceva nulla. Poi quel trotto ridiventava immediatamente ambio, appena Nicola si svegliava, ma la kibitka non aveva perciò tralasciato di guadagnar qualche versta sulla sua velocità regolamentare.

Di tal guisa furono attraversati il fiume d’Ichimsk i borghi d’Ichimskoe, Berikylskoe, Kuskoe: il fiume di Mariinsk, la borgata dello stesso nome, Borgostowkoe e finalmente la Tchula, piccolo corso d’acqua che separa la Siberia occidentale dalla Si-