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michele strogoff

morirono, e i prigionieri medesimi dovettero seppellire i cadaveri, a cui i loro guardiani non volevano neppur dar sepoltura.

Durante queste dure prove, Alcide Jolivet e Michele Strogoff si moltiplicarono, ciascuno dal canto suo. Essi resero tutti i servigi che poterono rendere. Meno travagliati di tanti altri, validi e robusti, essi dovevano resistere meglio, e coi consigli e colle cure poterono tornare utili a coloro che soffrivano e si disperavano.

Questo stato di cose doveva durare? Féofar-Kan, soddisfatto de’ suoi primi trionfi, voleva egli dunque aspettar qualche tempo prima di muovere contro Irkutsk? Si poteva temerlo, ma così non fu. L’avvenimento tanto desiderato da Alcide Jolivet e da Harry Blount, tanto temuto da Michele Strogoff, seguì nel mattino del 12 agosto.

In quel giorno suonarono le trombe, batterono i tamburi, echeggiarono gli spari dei moschetti. Un enorme nugolo di polvere si svolgeva sopra la strada di Kolyvan.

Ivan Ogareff seguíto da due migliaia d’uomini, faceva il suo ingresso nel campo tartaro.


CAPITOLO II.

un’attitudine d’alcide jolivet.


Era tutto un corpo d’armata che Ivan Ogareff conduceva all’Emiro. Quei cavalieri e quei fanti facevano parte della colonna che s’era impadronita d’Omsk. Ivan Ogareff, non avendo potuto assoggettare la città alta, nella quale — come fu detto — il governatore e la guarnigione s’erano