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michele strogoff

pide come torrente. Sfidarle era, per Michele Strogoff, fare un miracolo di coraggio.

I cavalieri s’erano arrestati sul margine del fiume, ed esitavano a tuffarvisi.

Ma in quella il pendja-baschi, prendendo il proprio fucile, tolse di mira attentamente il fuggitivo, che già era in mezzo alla corrente.

Il colpo partì, ed il cavallo di Michele Strogoff, colpito al fianco si inghiottì sotto il suo padrone.

Costui si sbarazzò delle staffe, mentre l’animale spariva sotto le acque del fiume. Poi, tuffandosi opportunamente in mezzo ad una grandine di palle, riuscì a toccare la riva destra del fiume e sparve nei canneti che folti crescevano sul margine dell’Obi.


CAPITOLO XVII.

versetti e canzoni.


Michele Strogoff era relativamente al sicuro, e tuttavia la sua condizione durava ancora terribile.

Ora che il fedele animale, che l’aveva così coraggiosamente servito, aveva trovato la morte nelle acque del fiume, come potrebbe egli proseguire il suo viaggio?

Egli era a piedi, senza viveri, in un paese rovinato dall’invasione, battuto dai guastatori dell’Emiro, e si trovava ancora a gran distanza dalla meta che bisognava raggiungere.

— Per il cielo, arriverò! esclamò egli rispondendo così a tutti gli scoraggiamenti che il suo spirito aveva un istante intravveduto. Dio protegge la santa Russia.