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sopra ogni cosa il dovere


— Sì, rispose il Siberiano, perchè vi sono cose che anche un semplice mercante non riceve senza restituirle.

— Le frustate?

— Le frustate, giovinotto. Io sono in età ed in forze da potertelo dire.

Michele Strogoff s’accostò al mastro di posta e gli pose le sue robuste mani sulle spalle; poi con voce singolarmente pacata:

— Vattene, amico mio, gli disse: vattene! ti ucciderei!

Questa volta il mastro di posta aveva compreso.

— Preferisco questo, mormorò egli, e se n’andò senza proferire parola.

Il domani, 24 luglio, alle 4 del mattino, il tarentass era aggiogato da tre robusti cavalli. Michele Strogoff e Nadia vi presero posto, e non andò molto che Ichim, di cui entrambi dovevano serbare una così tremenda rimembranza, fu scomparsa dietro lo svolto di una via.

Nei diversi cambî di cavalli in cui s’arrestò, Michele Strogoff in quel giorno potè accertarsi che la berlina lo precedeva sempre sulla strada di Irkutsk, e che il viaggiatore frettoloso quanto lui non perdeva un istante attraversando la steppa.

Alle quattro, settantacinque verste più lontano, alla stazione d’Abatskaia, convenne valicare il fiume d’Ichim, uno dei principali affluenti dell’Irtyche.

Questo passaggio fu alquanto più difficile di quello del Tobol. Infatti la corrente dell’Ichim era rapida in quel punto.

Durante l’inverno siberiano, tutti i fiumi della steppa, gelati per molti strati di neve, sono facilmente praticabili, ed il viaggiatore li attraversa senza accorgersene, sotto l’immensa zona bianca,

4 — Michele Strogoff. Vol. II.