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— 19 — viaggiatori in pericolo |
strada, o sia che l’oscurità li celasse ai suoi sguardi, pur le loro parole giungevano chiare al suo orecchio.
Or ecco che cosa intese, non senza un certo stupore:
— Butor! tornerai tu?
— Ti farò dar le vergate alla prossima posta.
— Hai inteso, postiglione del diavolo! Hei! laggiù!
— Ecco come vi guidano in questo paese!...
— Ecco ciò che chiamano una telega!
— Hei! animalaccio! egli corre sempre e non s'accorge che ci lascia per via.
— Trattar così me! un Inglese accreditato! Darò querela alla cancelleria e lo farò appiccare!
Colui che così parlava era veramente in collera. Ma ad un tratto parve a Michele Strogoff che il secondo interlocutore si accomodasse agli eventi, perchè in mezzo ad una tale scena echeggiò la risata più inaspettata, e fu seguita da queste parole:
— Ebbene, no, è troppo singolare.
— Osate ridere! rispose con accento piuttosto aspro il cittadino del Regno Unito.
— Certo che sì, caro confratello, e di gran cuore: è il meglio che mi rimanga a fare! Vi consiglio di fare altrettanto. Parola d’onore! è una cosa che non s’è mai veduta!
In quella un violento scoppio di tuono empì la gola d’un orribile rumore, che gli echi della montagna moltiplicarono in proporzione grandiosa. Quando l’ultimo brontolío fu spento, la voce allegra uscì di nuovo a dire:
— Sì, singolarissima davvero, non succederebbe una cosa simile in Francia.