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in tarentass notte e giorno

un accidente per via. Non mancano gli abeti sulla frontiera russa, e le sale crescono naturalmente nelle foreste. Gli è colla telega che si fa la posta straordinaria conosciuta col nome di perekladnoi, e per la quale tutte le vie sono buone. Talvolta, giova confessarlo, le corde che legano l’apparecchio si rompono, e mentre la parte posteriore rimane impantanata nella mota, la parte anteriore giunge alla posta sulle sue due ruote, e tale risultato è considerato come soddisfacente.

Michele Strogoff sarebbe stato costretto a servirsi della telega, se non avesse avuto la fortuna di scoprire un tarentass.

Non già che quest’ultimo veicolo sia l’ultima parola del progresso e dell’industria delle carrozze. Gli mancano, come alla telega, le molle; il legno invece del ferro non vi è risparmiato, ma le sue quattro ruote, tenute distanti otto o nove piedi all’estremità di ogni sala, gli assicurano un certo equilibrio sopra strade disuguali e difficili. Un parafango protegge i viaggiatori contro le pillacchere della via, ed una forte copertura di cuojo, che può abbassarsi e chiudere il veicolo quasi ermeticamente, lo rende meno sgradevole nei grandi calori e nelle forti burrasche estive. Il tarentass è d’altra parte così solido e facile da accomodare quanto la telega, ed è meno soggetto a lasciare i pezzi per via.

Del resto non fu senza minuziose ricerche che Michele Strogoff riuscì a scoprire quel tarentass, ed è probabile che non ne avrebbe trovato un altro in tutta la città di Perm. Ciò non ostante, egli dibattè molto il prezzo per non insospettire e far bene la sua parte di Nicola Korpanoff, semplice negoziante d’Irkutsk.