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in tarentass notte e giorno


CAPITOLO IX.

in tarentass notte e giorno.


Il domani, 18 luglio, il Caucaso s’arrestava allo scalo di Perm, ultima stazione di cui fece il servizio sulla Kama. Questo governo, di cui Perm è capitale, è uno dei più vasti dell’impero russo, e valicando i monti Urali tocca il territorio della Siberia. Cave di marmi, saline, giacimenti di platino ed oro, miniere di carbone vi sono sfruttate largamente. Aspettando che Perm, per la sua positura, diventi una città di primo ordine, essa è pochissimo attraente, molto sporca, molto fangosa, e non offre comodo alcuno. A quanti vanno dalla Russia in Siberia, codesta mancanza di comodi è indifferente, perchè essi vengono dall’interno e sono forniti di tutto il necessario; ma a coloro che giungono dall’Asia centrale, dopo un lungo e faticoso viaggio, non ispiacerebbe, senza dubbio, che la città dell’impero europeo, posta sulla frontiera asiatica, fosse meglio approvvigionata.

Gli è a Perm che i viaggiatori rivendono i loro veicoli, più o meno danneggiati da una lunga traversata in mezzo alle pianure della Siberia. È là che quelli che passano dall’Europa in Asia comperano carrozze l’estate, slitte l’inverno, prima di lanciarsi per molti mesi attraverso le steppe.