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88 | xvii - zenobia |
principe, il sai, va con l’inganno insieme. (parte)
Tiridate. Non so se la speranza
va con l’inganno unita:
so che mantiene in vita
qualche infelice almen.
So, che sognata ancora,
gli affanni altrui ristora
la sola idea gradita
del sospirato ben. (entra nella capanna)
SCENA II
Zenobia ed Egle.
guidalo a me: conoscerai lo sposo
a’ segni ch’io ti diedi. In queste selve
certamente ei dimora. Infin che torni,
me asconderá la tua capanna: io tremo
d’incontrarmi di nuovo
con Tiridate. Il primo assalto insegna
il secondo a fuggir.
Egle. Degna di scusa
veramente è chi l’ama: io mai non vidi
piú amabili sembianze.
Zenobia. Ove il vedesti?
Egle. Poc’anzi in lui m’avvenni. Ei, che a ciascuno
di te chiede novelle,
a me pur ne richiese.
Zenobia. E tu?
Egle. Rimasi
stupida ad ammirarlo. I dolci sguardi,
la favella gentil...
Zenobia. Questo io non chiedo,
Egle, da te: non risvegliar con tante