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atto terzo | 277 |
fra ’l popolo commosso? Ogni momento
a Plistene, a Linceo
s’aggiungono i seguaci. In campo aperto
son pochi i tuoi custodi; e son bastanti
a sostener l’ingresso
de’ reali soggiorni,
fin ch’io gente raccolga e a te ritorni.
Danao. Ma quindi uscir potrai?
potrai tornar con la raccolta schiera?
Pensa...
Adrasto. A tutto pensai: fidati e spera. (parte)
SCENA VIII
Danao ed Ipermestra fra’ custodi.
sagrificasti il genitor: trionfa
dell’opera sublime. Il tuo Linceo
ben grato esser ti dee d’una sí bella
prova d’amor. Le sacre leggi, è vero,
calpesti di natura; è ver, cagione
sei dello scempio mio; ma il primo vanto
al tuo nome assicuri
fra le spose fedeli ai dí futuri.
Ipermestra. Padre, t’inganni: io non parlai.
Danao. Pretendi
di deludermi ancor? Non vidi io stesso
te con Linceo?
Ipermestra. Ma non perciò...
Danao. T’accheta,
figlia inumana, ingrata figlia!
Ipermestra. E credi?...
Danao. Credo ch’io son l’oggetto
dell’odio tuo; che di veder sospiri