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ATTO SECONDO

SCENA I

Galleria di statue e di pitture.

Danao e Adrasto.

Danao. Come! di me giá cominciò Linceo

a sospettar?
Adrasto.   Qual maraviglia? È forza
ch’ei cerchi la cagione onde Ipermestra
tanto cangiò. Mille ei ne pensa; in tutti
teme il nemico; e da’ sospetti suoi
Danao esente non è.
Danao.   Mi gela, Adrasto,
quel dubbio, ancorché lieve e passeggiero.
Mal si nasconde il vero: alfin traspira
per qualche via non preveduta. Un moto,
un accento, uno sguardo... Ah! s’ei giungesse
una volta a scoprir...
Adrasto.   Questo periglio
vidi, prevenni, e de’ sospetti suoi
determinai giá l’incertezza. Ei teme,
per opra mia, nel suo piú caro amico
il rival corrisposto.
Danao. In Plistene?
Adrasto.   In Plistene. Un de’ miei fidi
cominciò l’opra; io la compii. Dubbioso
della fé d’Ipermestra,