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214 | xix - antigono |
degno del tuo gran cor! (vuol partire)
Demetrio. (seguitandolo) Degno d’un figlio,
che forse...
Antigono. I passi miei
guárdati di seguir.
SCENA X
Berenice e detti.
Antigono, il tuo fato. Oh fausto evento!
oh lieto dí! Sappi...
Antigono. Giá so di quanto
d’Alessandro alla sposa
son debitor. Ma d’una fé disponi,
che a me legasti, io non disciolsi.
Berenice. Oh dèi
non ci arrestiam. Per quel cammino ignoto,
che quindi al mar conduce, alle tue schiere
sollecito ti rendi; ed Alessandro
farai tremar.
Antigono. Che dici! Ai muri intorno
l’esercito d’Epiro...
Berenice. È giá distrutto:
Agenore, il tuo duce, intera palma
ne riportò. Dal messaggier, che ascoso
non lungi attende, il resto udrai. T’affretta;
ché assalir la cittá non ponno i tuoi,
finché pegno vi resti.
Antigono. Onde soccorso
ebbe Agenore mai?
Berenice. Dal suo consiglio,
dall’altrui fedeltá, dal negligente
fasto de’ vincitori. Ei del conflitto