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80 xii - demofoonte


Dircea.   In te spero, o sposo amato;

     fido a te la sorte mia,
     e per te, qualunque sia,
     sempre cara a me sará.
          Pur che a me nel morir mio
     il piacer non sia negato
     di vantar che tua son io,
     il morir mi piacerá. (parte)

SCENA III

Timante e Demofoonte con séguito; indi Adrasto.

Timante. Sei pur cieca, o fortuna! Alla mia sposa

generosa concedi
beltá, virtú quasi divina, e poi
la fai nascer vassalla. Error sí grande
correggerò ben io. Meco sul trono
la Tracia un dí l’adorerá. Ma viene
il real genitor. Piú non s’asconda
il mio segreto a lui.
Demofoonte.   Principe, figlio.
Timante. Padre, signor. (s’inginocchia e gli bacia la mano)
Demofoonte.   Sorgi.
Timante.   I reali imperi
eccomi ad eseguir.
Demofoonte.   So che non piace
al tuo genio guerriero
la pacifica reggia; e il cenno mio,
che ti svelle dall’armi,
forse t’incresce. I tuoi trionfi, o prence,
e perché mie conquiste e perché tuoi,
sempre cari mi son; ma tu di loro
mi sei piú caro. I tuoi sudori ormai
di riposo han bisogno. È del riposo