Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. III, 1914 – BEIC 1885240.pdf/247


atto secondo 241


Achille. (lacerando le vesti) Oh vergognosi, oh indegni

impacci del valor, come finora
tollerar vi potei? Guidami, Ulisse,
l’armi a vestir. Fra questi ceppi avvinto
piú non farmi penar.
Ulisse.   Sieguimi. (Ho vinto.) (s’incamminano)

SCENA IX

Nearco e detti.

Nearco. Pirra, Pirra, ove corri?

Achille. (rivolgendosi con isdegno) Anima vile!
quel vergognoso nome
piú non t’esca da’ labbri: i miei rossori
non farmi rammentar. (partendo)
Nearco.   Senti: tu parti?
E la tua principessa?
Achille. (rivolgendosi)  A lei dirai...
Ulisse. Achille, andiam!
Nearco.   Che posso dirle mai?
Achille.   Dille che si consoli;
     dille che m’ami; e dille
     che partí fido Achille,
     che fido tornerá.
          Che a’ suoi begli occhi soli
     vuo’ che il mio cor si stempre;
     che l’idol mio fu sempre,
     che l’idol mio sará.
  (parte con Ulisse ed Arcade)